In Egitto, nella parte occidentale del Nilo si estende il deserto libico, fino ai confini con la Libia: è l'ultimo lembo del grande Sahara prima di incontrare il Nilo, con le meravigliose oasi in cui sono custodite antichità tra palme e rocce, sabbie dorate, laghi salati e piste che si perdono nell'immensità.
Quando si parla di Sahara subito nella nostra immaginazione si evocano avventure romanzesche e paesaggi desolatamente assolati, grandi dune sabbiose, dimenticando le lussureggianti oasi, sorgente di vita, che conservano il fascino di un Egitto antico altrove scomparso.
Tutte le oasi furono abitate sin dalla preistoria e videro l'organizzazione di insediamenti umani ancor prima che nella valle del Nilo.
Il centro maggiore dell'Oasi di Bahariyah è El-Bawiti nei pressi del quale, a soli 20 km, si trova Bir el-Ghaba ossia la "Sorgente della Foresta", una fonte di acqua calda dove fare il bagno.
Il suolo del Deserto Bianco, in arabo Sahra el-Bayda, fa parte della depressione di Farafra, lunga 200 km circa, la cui oasi si trova poco più a sud. I beduini lo chiamano Uadi Gazar, cioè "Valle delle Carote" per la particolare forma che l'erosione eolica crea in alcuni speroni rocciosi. La bianca pietra calcarea del suolo rende il paesaggio davvero unico, di un fascino surreale: siamo in pieno deserto eppure il paesaggio appare quasi montano perchè sembra che tutto sia innevato! Sorprendenti sono le strane e svariate forme che assume la roccia di gesso e calcare, figure scolpite dal vento che rendono il paesaggio a dir poco entusiasmante.
Ed eccoci nell'Oasi di Farafra, l'oasi più isolata e più piccola del Deserto Occidentale, in uno scenario suggestivo, con le case dipinte di azzurro, si dice, per tenere lontano il malocchio. Questa oasi risale al tempo dei faraoni, anche se non sono sopravvissuti monumenti di quel periodo, e oggi nel piccolo centro abitato vi regna una grande tranquillità tra palme da datteri, ulivi e albicocchi, con le tradizionali case ad un piano e senza finestre, dalle facciate dipinte e costruite intorno al vecchio qasr, la fortezza sulla collina.
Continuando tra le oasi del Deserto Occidentale scendiamo ancora più a sud ed eccoci nell'Oasi di Dakhla, un vasto territorio fertile con decine di villaggi che si susseguono uno dopo l'altro in un paesaggio che si alterna tra rigogliosi frutteti e dune di sabbia bianca. Il centro maggiore è Mut, ma più interessante è El-Qasr, un antica cittadella fortificata costruita nel medioevo sui resti di un villaggio romano. A poca distanza si trovano le tombe di El-Muzawaka risalenti all.epoca romana e a Deir el-Haggar un tempio dell'età di Nerone.
Un'oasi a parte, quasi isolata nel Deserto Occidentale, al confine con la Libia è l'Oasi di Siwa, 300 km a sud di Marsa Matrouh nel deserto libico, dove la terra sembra spaccarsi e ritrarsi. Siamo nel bordo dell'altipiano, a 200 m sul livello del mare prima della depressione dove un mare verde ondeggia nel vento come acquamarina incastonata nell'oro della sabbia: è l'Oasi di Siwa, con i suoi palmeti lussureggianti e i celebri laghi salati, con le sorgenti d'acqua dolce ed i suoi resti archeologici millenari, abitata sin dal Paleolitico. Nella storia Siwa divenne importante poichè si trovò in un punto chiave nelle nuove vie commerciali del deserto, crocevia delle piste carovaniere dall'Africa alla costa mediterranea e a Cirene, in Libia.
A Siwa il paesaggio cambia spesso, dominato da una roccia infuocata, da una distesa piatta, costellata da forme fantastiche, statue scolpite dal vento. Nell'oceano verde dei palmeti spicca un'isola di roccia scura: è Aghurmi, un antico insediamento purtroppo anch'esso danneggiato. In questa meravigliosa tranquilla oasi c'è tanto da vedere: dal tempio dell'Oracolo di Zeus-Amon costruito dal faraone Amasis sui resti di un antico santuario dove nel 331 a.C. si recò Alessandro Magno per consultare l'oracolo e farsi proclamare figlio del dio, alle rovine del Tempio di Amon, e non può mancare un bagno a Ain el-Hammam, nota come "i bagni di Cleopatra", perchè si dice che nelle sue acque si bagnava la regina d'Egitto. Senza dimenticare una gita in bicicletta fino a Fantasy Island, un luogo unico e pittoresco, un rifugio per l'anima, sul lago salato di Siwa. Un'oasi suggestiva dunque, lontana dal progresso, un angolo di mondo che sembra appartenere al passato.|
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