a cura della Dott.ssa STEFANIA SOFRA
EGITTO COPTO

Alla fine del Nuovo Regno, l'epoca faraonica dei grandi sovrani egiziani si può dire terminata e sul trono dell'Egitto si succedettero dinastie straniere: libici, kushiti, persiani, tolomei e romani. Le tradizioni culturali e religiose egiziane cominciarono a mutare: la coesione che la "pax romana" aveva creato nel bacino mediterraneo portò infatti ad un rinnovamento religioso e ad un processo che spinse gradualmente a dare alle divinità sembianze e caratteristiche umane eliminando sempre di più l'aspetto della potenza degli elementi naturali predominante.

Raffigurazione copta Dall'incontro dei culti di Aton, Yahvè, Mitra e Zeus emerse l'immagine di un Dio che è padre, mentre da Iside, Cibele e altre, quella di una divinità-madre.
Dagli antichi miti del re defunto che solca il cielo nella barca solare venne tratta l'immagine del dio incarnato, del "figlio" unite alle qualità di "salvatore" rivestite dal dio egizio Horus e da Serapide, un Dio greco nato dal contatto di tradizioni egizie e greche. Questa triade "padre, madre e figlio" uscì vincitrice dalle persecuzioni dei romani e condusse ad una controversia politico-teologica della chiesa egiziana, che la tradizione vuole sia stata fondata dall'evangelista S.Marco durante il regno di Nerone, nel I secolo d.C. Le dispute esplosero quando il potere civile di Roma rinunciò a pretendere di unire in sé l'autorità regale e quella religiosa.

Nel 312 d.C. Costantino riunificò l'Impero: le controversie del IV e V secolo sulla trinità e sulla natura di Cristo divisero più che mai i greci dai copti, (termine che sta a significare egiziano).

Monastero copto I rappresentanti della chiesa egiziana al concilio di Efeso nel 449 furono contro il patriarca di Costantinopoli e nel 451 la chiesa di Alessandria si separò da quella ortodossa bizantina con il concilio di Calcedonia, rifiutando il monofisismo e dichiarando che Cristo, oltre ad essere Dio come volevano gli egiziani, è anche uomo.

Da allora la frattura tra copti e ortodossi non si è più rimarginata e oggi in Egitto la comunità cristiana copta, sopravvissuta a 14 secoli di dominio musulmano, continua a vedere in Cristo solo la natura divina, professando per lo più la religione cristiana ortodossa. Essi hanno conservato non solo il proprio credo religioso ma anche la particolare espressione artistica: al Cairo vi è un intero quartiere racchiuso tra le mura dell'antica fortezza di Babilonia sul Nilo, la più antica costruzione della città, oggi chiamato il "Vecchio Cairo" o "Cairo copto" che da 1500 anni è la roccaforte della comunità cristiana copta dell'Egitto.

Interno di chiesa Copta In questo quartiere, oltre al museo copto, fondato da Marcus Simaika, un copto che nel 1910 lo creò per raccogliere documenti e opere d'arte copti provenienti da tutto l'Egitto, troviamo:
- la chiesa ed il convento greco di S.Sergio fondati alla fine del IV secolo in onore di due ufficiali romani martirizzati in Siria nel 303, (la chiesa fu ricostruita nell'XI secolo). Ha una piccola cripta sottostante la cui leggenda racconta che avrebbe ospitato per sette anni la Sacra famiglia fuggita in Egitto.
- La chiesa di S.Barbara, eretta tra il IV ed il V secolo e rifatta nell'XI; Barbara era una giovane dell'Asia Minore, assassinata dal padre mentre cercava di convertirlo al cattolicesimo.
- La chiesa di S.Michele sorgeva su una sinagoga, e oggi, scomparsa la chiesa vi è stata ricostruita una sinagoga. Riguardo alla precedente sinagoga, la leggenda racconta che lì il profeta Elia sarebbe apparso più volte a Mosè.
- La chiesa di Al-Moaqalla, o "chiesa Sospesa", costruita nel III secolo sopra l'antica fortezza romana di Babilonia, è dedicata alla Vergine Maria e conserva all'interno un pulpito in marmo del 1100, considerato il più bello di tutto l'Egitto.

Gli Egiziani furono i primi eremiti del Cristianesimo: dall'anacoreta S.Antonio (morto nel 356) che propose il modello dell'asceta isolato, a Pacomio (morto nel 345) che fondò in Egitto le prime comunità di monaci: per questo motivo l'Egitto conserva i più antichi monasteri del mondo.

Monastero di S.Antonio Questi monasteri hanno l'aspetto di vere fortezze perché, costruiti in un'epoca di grande insicurezza sociale, i monaci dovevano provvedere alla propria sicurezza, mentre la chiesa all'interno è tradizionale: una basilica paleocristiana a tre navate con un nartece (lo spazio per i catecumeni ed i penitenti) addossato all'esterno della facciata. L'architettura mostra evidente lo stacco dalle costruzioni greche e romane, privilegiando temi siriaci e orientali, costruiti spesso con materiali asportati dalle antiche città egizie in rovina.

Tra i tanti monasteri copti sparsi in Egitto ricordo a Sohag il "Monastero Bianco", fondato nel IV secolo d.C. dal monaco Scenute: è una costruzione in pietra bianca dove, attraverso un portale di granito, si entra in un vasto cortile su cui affacciano le celle dei monaci e dal cortile si passa alla basilica. A pochi km sorge il "Monastero Rosso" (Deir el-Ahmar), di proporzioni minori.

Monastero di S.Paolo Il Monastero di S.Antonio, sulla costa del Mar Rosso ed è un insieme di edifici con al centro un torrione quadrato: non fu fondato da S.Antonio, vero eremita, ma dai suoi discepoli nel III secolo d.C.: è dunque il più antico monastero copto.

Il Monastero di S.Paolo costruito nel V secolo d.C., saccheggiato più volte e sempre ricostruito accoglie tre chiese.

Tutti questi monasteri e luoghi santi vennero intitolati alla Santa Croce. Per i copti, il cui termine deriva dalla parola "qibt" dato agli egizi dagli arabi conquistatori, il martirio di Cristo era una delle glorie maggiori e la croce, simbolo della vittoria sulla morte e retaggio dell'"ankh" faraonico, era il simbolo della Buona Novella.

AUTRICE
EGITTO FARAONICO
EGITTO COPTO
EGITTO ISLAMICO
EGITTO MODERNO
SINAI
OASI

Per contattare l'autrice: stefania.sofra@panservice.it
Sito ospitato da: